Casa Gramsci

Ieri mattina in fila al seggio elettorale guardavo con molta sorpresa a quante liste di destra e di estrema destra fossero presenti per le elezioni regionali del Lazio.

E pensavo che quando tocca parlare con i nostalgici del Duce (a volte può capitare, purtroppo) dovremmo far notare che la differenza fra la democrazia e la dittatura fascista consiste in questo: nel nostro regime, per quanto imperfetto esso sia, è possibile che sia presente alle elezioni libere e democratiche un candidato alla Presidenza di una lista che si chiama Casa Pound.

In una ipotetica dittatura fascista invece, nel caso fortunato di avere elezioni anche fantomatiche, non si potrebbe certamente avere una lista Casa Gramsci.

Perché il regime ad Antonio Gramsci non gli ha mica fornito una casa: ma una cella.