Sopravvivenza

Oggi, martedì 19 aprile, è trascorsa una settimana esatta dal mio rientro dagli Stati Uniti. Dopo la boccata di ossigeno californiana ho cercato in tutti i modi di non “rientrare” con la mente in Italia, rimanere in qualche modo sospeso sullo Stivale, cercando di guardare il nostro Paese dall’alto, ammirando i contorni sinuosi e sensuali della Penisola.

Confesso che per un po’ ci sono riuscito: ho deciso di sospendere per tutto questo periodo elettorale la lettura del mio quotidiano, “la Repubblica“, limitandomi soltanto ai principali siti di informazione, a qualche blog e a qualche fugace informazione on line dei telegiornali di “Sky” e di “La 7“.

Tutto inutile!

E’ basto leggere questo pezzo di Luca Telese e quest’altro di Alessandro Gilioli per ripiombare nel torbido dell’attualità italiana: precarietà e mafiosità.

Sono riuscito nei giorni scorsi a sopravvivere alle barzellette sconce di Berlusconi, alle improvvisate TV di Paniz, nuovo grande cerimoniere del Grande Capo Utilizzatore, alla depressione che deriva dalle nostre città così brutte, sporche ed indecenti (dopo la piacevole ammirazione per San Francisco, forse la più bella e pulita città che io abbia mai visitato), all’inefficienza dei servizi di terra dell’aeroporto di Fiumicino e di Alitalia …

Ma sono bastati quei due pezzi per farmi tornare la rabbia e la voglia di fuga!

Che razza di paese civile è il nostro se ancora la maternità è anticamera del licenziamento!

Che razza di paese abbiamo intenzione di lasciare ai nostri figli se vengono ridotte, anziché inasprite le pene di delitti mafiosi!

L’unica cosa che mi viene in mente è:

“Che schifo!”

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